Troppe volte sarà capitato di trovarsi fuori dal proprio territorio nazionale e di aver tentato di consultare riviste, libri, bacheche telematiche delle quali siamo abituati a fruire attraverso gli abbonamenti che utilizziamo nelle comode poltrone di casa nostra. Nulla di più impossibile.
L’utilizzabilità dei contenuti online di qualsivoglia tipo di abbonamento non è stata, fino ad oggi, consentita. Ma la normativa evolve ed, alcune volte, si adatta alle esigenze contemporanee.
In base all’accordo raggiunto tra i negoziatori del Parlamento europeo, gli Stati membri e la Commissione europea, gli europei avranno presto la possibilità di utilizzare appieno gli abbonamenti online a libri, film, eventi sportivi, videogiochi o servizi musicali quando viaggiano all’interno dell’UE.
Si tratta del primo accordo di ammodernamento della normativa sul diritto d’autore dell’UE proposto dalla Commissione nella strategia per il mercato unico digitale. In quest’ottica si lascia ai cittadini UE la possibilità di usufruire della portabilità dei contenuti online.
Ad esempio, se ci si abbona ai servizi online per guardare film e serie, il consumatore italiano sarà in grado di accedere a film e serie disponibili in Italia anche trovandosi in vacanza in Croazia o se si sposta in Danimarca per un viaggio di lavoro.
I fornitori di servizi di contenuti online come Netflix, MyTF1 o Spotify verificheranno il Paese di residenza dell’abbonato tramite strumenti quali i dati di pagamento, l’esistenza di un contratto Internet o l’indirizzo IP.
Tutti i fornitori che offrono servizi di contenuti online a pagamento saranno tenuti a rispettare le nuove norme. Per i servizi gratuiti (come i servizi online delle televisioni pubbliche o delle radio) i fornitori potranno decidere se offrire la portabilità ai propri abbonati. La Rai cosa deciderà? La possibilità di avere accesso a servizi di contenuti online quando si viaggia sarà ancora più importante a partire dal 15 giugno 2017 quando, con l’entrata in vigore delle nuove norme sul roaming, gli utenti che si spostano in un altro Stato membro pagheranno la tariffa nazionale per utilizzare, purché in modo ragionevole, la rete mobile, indipendentemente dallo Stato membro in cui si trovano.
Ad ogni modo se il testo verrà formalmente confermato dal Consiglio dell’Unione europea e dal Parlamento europeo, una volta adottato sarà applicabile in tutti gli stati membri dell’UE entro l’inizio del 2018.