Grande attenzione dell’opinione pubblica ha sollevato la questione relativa alla direttiva aziendale promulgata da Amazon in cui si paventava la possibilità dell’introduzione del braccialetto elettronico per i lavoratori del colosso dell’e-commerce. Il Presidente dell’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali, Dott. Antonello Soro, si è detto speranzoso in un’inversione di rotta della multinazionale Amazon che dovrà rimettere in discussione la propria scelta e organizzazione aziendale.
Queste le parole: “Ovviamente qualora Amazon non desistesse dalla scelta di dotare i proprio lavoratori del braccialetto elettronico, questo comporterebbe una violazione da parte di Amazon non solo delle norme poste alla base dell’ordinamento italiano (in materia di privacy e non solo) ma anche delle legislazioni di numerosi altri paesi europei che disciplinano il trattamento dei dati personali. In particolar modo, qualunque trattamento perpetrato su dati personali dei lavoratori, perché considerato legittimo deve necessariamente rispettare principi di proporzionalità, trasparenza e di salvaguardia della dignità dell’uomo, tutti valori che l’introduzione del braccialetto elettronico violerebbe ampiamente.”
Assurdo è pensare che il solo potere economico, il solo fatto di essere un, sebbene anche il più importante, colosso mondiale del commercio on line possa permettere ad Amazon di robotizzare l’uomo con una corrispondente progressiva limitazione della libertà dell’uomo. “Non può esserci progresso ed innovazione che non abbia alla base la soddisfazione e la dignità dell’uomo ed il braccialetto, sistema di controllo dei lavoratori, va nettamente in contrasto con le prerogative di tutela e garanzia dei dipendenti contenute all’interno della regolamentazione italiana e non.” In attesa di conoscere più approfonditamente i termini dell’intenzione di Amazon che, a sua difesa ribadisce rappresentare ad oggi solo un brevetto e comunque un aiuto anzi all’attività lavorativa in quanto utile a guidare il dipendente nella ricerca dei prodotti ordinati sugli scaffali, si segnala che la delegazione Amazon per il tramite del suo Vicepresidente Operativo Europa ha dichiarato la propria disponibilità a riprendere il confronto con le organizzazioni sindacali a livello territoriale e, per questo, non resta che sperare in un accordo tra le varie parti in gioco che garantisca e tuteli anzitutto i diritti fondamentali dei lavoratori.