Il D. Lgs. 75/2020, in attuazione della direttiva UE 2017/1371, ha apportato alcune modifiche alla disciplina di diversi reati e un'estensione del novero dei reati presupposto ai sensi del D. Lgs. 231/2001 per le aziende agricole, confermando così la necessità, da parte delle imprese, di adottare modelli organizzati adeguati e costantemente aggiornati
Nello specifico l’art.5 D. Lgs. 75/2020 ha sostituito la rubrica dell'art. 24 estendendo la responsabilità delle società ai delitti di frode nelle pubbliche forniture (art. 356 c.p.) e frode ai danni del Fondo europeo agricolo di garanzia e del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (art. 2 legge 898/1986).
Anche la rubrica dell’art. 25 è stata oggetto di modifiche con l’annoveramento di alcuni reati contro la Pubblica amministrazione quali il peculato (art. 314, comma 1, c.p.), escluso il peculato d'uso, il peculato mediante profitto dell'errore altrui (316 c.p.) e l’abuso d'ufficio (323 c.p.).
Inoltre all'art. 25 quinquiesdecies del D. Lgs. 231/2001 sono stati introdotti nuovi reati tributari in caso di gravi frodi Iva transfrontaliere quali la dichiarazione infedele, l’omessa dichiarazione e l’indebita compensazione.
Infine è stato inserito l'art. 25 sexiesdecies, che disciplina il reato di contrabbando.