A un mese dalla scadenza del I Gennaio, nonostante lo slittamento dell’entrata in vigore delle regole tecniche elaborate dal CNDCEC, sono ancora molti i professionisti contabili che devono concludere, o addirittura avviare, le procedure che consentono di adempiere a quanto disposto dalla normativa vigente ai fini dell’antiriciclaggio e dell’antiterrorismo e dalle Linee Guida cogenti.
Tale percorso di adeguamento non è purtroppo di immediata realizzazione e può richiedere, soprattutto nelle realtà professionali più strutturate, qualche mese di tempo. Si tratta infatti di procedere all’adeguata verifica della clientela, all’analisi del rischio della stessa e all’autovalutazione del rischio complessivo dell’attività svolta dal professionista. Inoltre, chi ha già proceduto alla conclusione dell’adeguamento, potrebbe trovarsi in un prossimo futuro a dover modificare qualche aspetto delle procedure già adottate in seguito all’entrata in vigore, lo scorso 10 Novembre, del D. Lgs. 125/2019 di recepimento della V direttiva sul tema; quest’ultima evoluzione normativa comporta di fatto la revisione, seppur marginale, da parte dell’Ordine delle Linee Guida già emanate.
Gli impegni derivanti dagli obblighi di adeguamento determinano la tendenza dei professionisti contabili a considerare la normativa antiriciclaggio come una disciplina priva di utilità e meramente burocratica. Questa difficoltà di comprensione della ratio della disciplina e della reale portata della stessa può essere considerata come una delle cause di rallentamento delle operazioni di adeguamento, intendendo come tali sia gli adempimenti pratici che la formazione del professionista e del personale in materia.
Sarebbe invece opportuno che il professionista maturi la consapevolezza dei rischi a cui va incontro in caso di inadempienza e che conseguentemente riesca a valutare gli adempimenti antiriciclaggio come un’opportunità per sviluppare le procedure organizzative dello studio, ottimizzando le tempistiche delle attività e la ripartizione delle funzioni e dei compiti tra le risorse.
Tali obiettivi possono essere facilmente raggiunti tramite l’adozione di un modello di adeguamento, come il servizio antiriciclaggio proposto da SAEV Srl, che riduce considerevolmente le tempistiche dei processi di acquisizione, analisi e monitoraggio dei dati e che sviluppa l’approccio del professionista agli adempimenti in una logica di accountability. L’adozione di simili strumenti di compliance consente infatti di trasformare il rischio delle attività svolte in valore, ottimizzando e organizzando le risorse tramite un protocollo organizzato.
Inoltre è possibile integrare tali strumenti in un modello unico di efficientamento che consente di strutturare e ottimizzare i processi interni di un’attività professionale: si raggiunge così l’obiettivo di rendere pienamente compliant l’attività professionale tramite un unico strumento di gestione del sistema.